ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Messaggero Veneto
(Sezione: Cronache Calabresi   Pag.     )
Lunedì 17 Marzo 2003

 

 

«Volantini Nta da non enfatizzare»

Il sottosegretario Mantovano: non è il caso di instillare la paura nella gente


 

«I volantini vengono letti, studiati, esaminati e inseriti in un contesto, ma rimangono pur sempre dei volantini». È stata questa, nel pomeriggio di sabato scorso, la considerazione del sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano in riferimento agli scritti firmati dai Nuclei territoriali antimperialisti (Nta) ritrovati alcuni giorni fa a Udine e Pordenone. Non intende minimizzare l’accaduto, Mantovano, ma non vuole nemmeno enfatizzarlo più del dovuto.

«L’obiettivo del terrorismo e delle frange anarchico-insurrezionaliste - ha infatti chiarito - è quello di generare paura nel Paese. Senza sottovalutare alcun segnale, ritengo che non sia il caso di collaborare, anche se in modo involontario, al perseguimento di tale risultato». A questo proposito il vice capo vicario della polizia, Antonio Manganelli, ha assicurato che «in regione c’è una situazione di massima attenzione. Tuttavia, qui si sta già facendo tutto ciò che serve per contrastare questo fenomeno».

«Esiste una distinzione - ha continuato l’onorevole Mantovano - tra le Brigate rosse (Br) e i gruppi anarco-insurrezionali che operano in un’area più ampia e articolata. Il filo conduttore di questi gruppi è un generale ribellismo che varia a seconda dei gruppi di riferimento. Si tratta sempre di attività illecite, ma non si può fare di tutta l’erba un fascio».

In relazione a un possibile collegamento fra il terrorismo nostrano e quello islamico, Mantovano ha affermato che le forze di Polizia si occupano del problema «già dalla metà degli anni ’90. Quello che si deve tenere in attenta osservazione - ha puntualizzato - è il verificarsi di mutamenti degli scenari operativi: finora queste cellule fungevano da supporto logistico per attività di terrorismo da sviluppare altrove, mentre oggi si tratta di capire se questi gruppi hanno preso di mira obiettivi presenti sul nostro territorio».

«Oggi lo scenario all’interno del quale operavano le nuove Br - ha detto sempre il sottosegretario all’Interno - è completamente diverso dal contesto nel quale si muovevano le Br che rapirono e uccisero Aldo Moro. Venticinque anni fa - ha spiegato - le Br erano un’avanguardia armata e alle spalle avevano una rete di intese segrete e di aderenze negli ambiti più vari (Università, frange sindacali, ambienti di lavoro). Ora, invece, le Br cercano di poter contare sulle retrovie, ma non è detto che tale ricerca vada a buon fine».

Mantovano era intervenuto nella nostra regione in occasione dell’inaugurazione della nuova sede della Questura a Udine. Questo, ovviamente, nell’attesa che una nuova sede venga finalmente anche assegnata alla Polizia pordenonese, oggi costretta a lavorare in un condominio inadeguato alle necessità degli uffici.


 

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