ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Il Messaggero Veneto
(Sezione:     Pag.     )
Venerdì 29 novembre 2002

(p.d.)

Il sottosegretario all’economia annuncia la sospensione dei termini per le scadenze fiscali

«Roma lavora per aiutarci»
Contento: puntiamo ai benefici delle altre regioni


 

PORDENONE. Mentre in città si lotta contro gli effetti del maltempo (un argine ha ceduto ieri nei pressi dell’ex cotonificio Olcese) e per prepararsi ad affrontare le perturbazioni previste per oggi e domani, a Roma si è in corsa contro il tempo per creare le premesse per ottenere presto adeguate risorse per la messa in sicurezza del territorio e per il risarcimento dei danni causati ai cittadini e alle aziende dall’alluvione. Un ruolo importante nei palazzi romani lo sta giocando il sottosegretario all’Economia Manlio Contento, di An, 44 anni, pordenonese.

Da cittadino come sta vivendo la vicenda dell’alluvione?
Con grandissima partecipazione, emozione e preoccupazione. Abito, infatti, nei pressi di Villanova e quindi sono un “vicino di casa” degli alluvionati. C’è di più: sono cresciuto nel quartiere di Madonna delle Grazie, frequentando la chiesa e l’oratorio gestito dai monaci. Sotto acqua, in un certo senso, sono finiti i miei ricordi di adolescente. Ma, soprattutto, i miei genitori abitano ancora lì.

Ma quando gli argini hanno ceduto lei dov’era?
A Roma, dove sono stato subito avvertito di quanto stava accadendo da amici. Così, in mattinata, mi sono subito messo in contatto con il prefetto Labia e con l’assessore regionale Ciani.

Quando rientrerà a Pordenone?
Subito, in modo da essere presente venerdì (oggi per chi legge) alla riunione che si terrà verso le 10 in prefettura alla presenza del sottosegretario agli interni Mantovano, che verrà a vedere di persona qual è la situazione e coglierà l’occasione per ringraziare tutti quanti hanno operato per rendere meno disagevoli per i cittadini le conseguenze dell’alluvione. E ci resterò certamente sabato quando arriverà il sottosegretario alla presidenza del consiglio Bonaiuti con l’onorevole Antonione.

La popolazione chiede allo Stato un intervento concreto sia nell’immediato che nel prossimo futuro. Cosa sta facendo a tale scopo?
La prima cosa da fare, e il presidente della giunta regionale Renzo Tondo l’ha fatta già l’altra sera, è richiedere il riconoscimento dello stato di calamità nazionale. Contiamo di riuscire a prendere questo “treno” assieme alle altre Regioni, ovvero la Lombardia e la Liguria che hanno subito danni molto più gravi dei nostri.

E nell’attesa di questa prima importante decisione?
Poichè la perimetrazione delle aree da dichiarare colpite spetta, in virtù dello Statuto speciale, alla Regione abbiamo messo in allerta gli uffici affinchè siano pronti a procedere a tale adempimento.

Eppoi?
Ho fatto predisporre un’istruttoria per la sospensione dei termini per le scadenze fiscali. Abbiamo preparato tutto e ora non resta che la firma del ministro. Sfortunatamente i tempi sono strettissimi, poichè la scadenza è il 30 novembre. Ma su questo punto si potrà rimediare. Tuttavia, perchè sia riconosciuto questo piccolo aiuto, bisogna che prima sia dichiarata l’emergenza nazionale e che la portata dei danni sia ritenuta tale da giustificare il provvedimento.

Di quanto sarà (se ci sarà) la proroga?
Sfortunatamente di soltanto una ventina di giorni, poichè dopo si entrerà nell’anno finanziario 2003.

Quindi un beneficio limitato. E gli altri aiuti?
Ci saranno senz’altro provvedimenti per l’emergenza, ma per il resto ci dovrà essere prima la quantificazione dei danni da parte della Protezione civile e della Regione. Poi ci vorrà del tempo, anche perchè le altre Regioni - come ho detto - hanno avuto danni molto più pesanti dei nostri.

Non c’è il rischio che la tendenza della nostra gente ad aiutarsi da sola e a minimizzare i fatti ci faccia assegnare meno fondi di quelli che comunque sono necessari?
Lo escludo. Ci sono dati di fatto oggettivi che non possono essere minimizzati ed è su quella base che il governo prenderà le sue decisioni.

Ma, per esempio gli sfollati, centinaia di famiglie, si sono rifugiati da parenti e non nelle strutture allestite dalle autorità, per cui ufficialmente potrebbero essere considerati inesistenti.
A Roma ci conoscono e apprezzano quello che facciamo. Sanno che la nostra gente, arrabbiata o no, risponde in modo operoso e con spirito di solidarietà e collaborazione anche con le istituzioni e ne terranno conto. Così come un riconoscimento speciale è stato fatto per l’operato della Protezione civile, dei Vigili del fuoco, dell’Esercito e direi di tutte le organizzazioni che hanno affrontato l’emergenza.

Il sindaco Bolzonello si è dichiarato orgoglioso dei suoi concittadini. E lei?
Non posso non essere d’accordo. Abbiamo dimostrato, oltrettutto, una volta di più che la formula Regione e autonomia più risorse dello Stato funziona.


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