ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Il Messaggero Veneto
(Sezione:      Pag.   )
Giovedì 29 Agosto 2002

Carlo Lania
Un boom di richieste. Un errore del Viminale, che ha dimenticato di inserire nei documenti alcuni paesi dell’Est


 

Colf e badanti, distribuiti 280 mila moduli
Caccia al kit per la regolarizzazione in tutta l’Italia. Mantovano: prevediamo nuove quote d’ingresso per il 2004


 

ROMA – I più mattinieri si sono messi i fila molto prima che gli uffici postali aprissero i battenti, certi così di non fare un viaggio a vuoto. E forse sono stati i più previdenti. Poche ore dopo l’apertura, infatti, i moduli per la regolarizzazione di colf, badanti e lavoratori stranieri in nero erano già esauriti in quasi tutti i 14 mila uffici postali del paese. Ne sono stati ritirati 280 mila. Niente paura, ha subito avvertito il Viminale, assicurando di aver stampato un numero di kit ben superiore a quanti, almeno in teoria, dovrebbero servirne: un milione e mezzo per far fronte a una stima di regolarizzazioni che dovrebbe invece aggirarsi sulle 300-350 mila domande. Dovrebbe, perché è ancora presto per fare cifre certe. L’unica, diffusa ieri sempre dal Viminale, riguarda l’ultima sanatoria quando a mettersi in regola furono in 250 mila. Ieri in coda, comunque, a Nord come a Sud ci sono stati quasi esclusivamente immigrati.

Pochi, pochissimi gli italiani, fatto questo che se da una parte sottolinea il desiderio di migliaia e migliaia di immigrati di voler emergere dal lavoro nero, dall’altro potrebbe segnalare un probabile disinteresse dei datori di lavoro a regolarizzare i propri dipendenti. E questo nonostante la legge Bossi-Fini preveda sanzioni severe per chi non si attiene alle regole: dichiarare il falso può infatti costare l’arresto fino a nove mesi, mentre far lavorare un extracomunitario senza regolarizzarlo rischia addirittura un anno di carcere e cinquemila euro di multa.

Da questa mattina dunque la caccia al modulo ricomincia. Ieri, tutto sommato, la giornata si è svolta abbastanza regolarmente. Code, a volte lunghe fino alla strada, si sono avute in tutto il paese, ma senza che si creassero situazioni di disagio particolari. A Roma sono state sufficienti due ore perché, specie nei quartieri periferici, di moduli non se vedesse più neanche uno in giro. Stessa cosa a Milano, dove giù alle 10 gli impiegati rimandavano indietro le persone pregandole di ripassare oggi. Al Viminale si sono infatti accorti che dall’elenco dei paesi di provenienza ne mancavano alcuni, come la Romania, la Russia, la Liberia e la Repubblica Dominicana, così ieri in molti uffici postali è stato possibile vedere grandi cartelli con le sigle dei paesi in questione scritte belle grosse con il pennarello.

Le domande di legalizzazione non potranno essere presentate prima del 10 settembre, mentre i datori di lavoro avranno a disposizione 60 giorni per regolarizzare i collaboratori domestici e 60 per i lavoratori subordinati. Intanto il governo starebbe preparando una nuovo decreto per regolare i futuri ingressi. Ad annunciarlo è stato ieri il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano. «Certamente per il 2003 le quote ci saranno - ha spiegato, aggiungendo che il governo starebbe pensando anche a un nuovo decreto per il 2002.


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