ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su Messaggero Veneto (Sezione: Pag. ) |
Mercoledì 8 Gennaio 2003 |
«Tribunali, è scontro
sulle incompatibilità
ROMA. La preannunciata protesta dell'Associazione dei per l'inaugurazione dell'anno giudiziario (sfilare con il testo della Costituzione sotto il braccio) divide la maggioranza fra falchi e colombe. Anche se nessuno, nemmeno fra i più teneri, arriva minimamente a giustificare quella che si prospetta come una sortita plateale. Ma continua anche lo scontro fra i giudici e i magistrati sulle incompatibilità nei tribunali. Nel governo il Guardasigilli vede nella protesta dell’Anm come un gesto polemico di sfida e non perde occasione per stigmatizzarlo; il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano (An) si sforza di praticare l'arte della pazienza e della moderazione. E difatti invita giudici e pm a desistere dai loro propositi. Di ripensamento non parla Castelli, che dalle colonno della «Padania» apre un nmuovo fronte. «Spero di attivare di nuovo una leale collaborazione - dice - e salvare un principio sacrosanto: no all' incompatibilità nei tribunali. Mi auguro che il Csm voglia collaborare in questo senso. Altrimenti sarò costretto a intervenire in altro modo, per via legislativa, all' interno della riforma dell'ordinamento giudiziario alla quale sto lavorando. Credo che tutto il popolo sia con me: bisogna tutelare il principio di incompatibilità al di là di pochi casi eccezionali che il Csm di volta in volta valuterà, com'è in suo potere. Non può essere la regola - insiste - il fatto che parenti lavorino negli stessi uffici giudiziari». L'argomento è tornato d'attualità con il caso di Bergamo, dove nel ruolo di procuratore capo è candidato Adriano Galizzi. Il fratello, Paolo Maria, è già presidente di una sezione presso il tribunale civile della stessa città. Immediata la replica di alcune componenti togate dell’organo di autogoverno. Sulla questione delle incompatibilità il Csm non è in una posizione di totale chiusura, tant'è che sta valutando la possibilità di una revisione della circolare che disciplina la materia. Ma è fermo sulla scelta di Adriano Galizzi per il conferimento dell'incarico di procuratore della Repubblica di Bergamo. Contro Castelli si schiera anche il Pcdi: « Lega vuole impedire al dottor Adriano Galizzi di acquisire l'incarico di Procuratore Generale della Repubblica a Bergamo». Secondo il Pdci, invece, «da tempo il Csm ha giudicato insussistenti le ragioni di incompatibilità sostenute dal ministro nei confronti del magistrato. La Costituzione affida al Csm (articolo 105) tali designazioni.
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