Lunedì 12 giugno 2006

  

 

SENATO. Mozione del Polo per bloccare l’iniziativa di Mussi

Bioetica, governo diviso Verso lo scontro in Aula

Roma. Il tema della bioetica si profila come il primo grosso scoglio parlamentare per la maggioranza di Romano Prodi. Domani a Palazzo Madama i senatori del centrodestra chiederanno di mettere in votazione l’ipotesi di una seduta supplementare per votare la mozione che chiede al ministro dell'Università e Ricerca, Fabio Mussi, di tornare sui propri passi quanto alla revoca dell’adesione italiana al «codice etico» sulla ricerca scientifica. Votazione che - ragionano i primi firmatari Mantovano (An) e Quagliariello (Fi) - dovrebbe avvenire prima della dibattito sull’argomento previsto giovedì prossimo all’europarlamento. Posizione condivisa anche dai centristi dell’Udc che per primi avevano presentato una mozione in proposito. «Per questi motivi martedì - fa sapere Quagliariello - chiederò che l’Aula esamini immediatamente la mozione e spiegherò che ha senso farlo solo entro il 15 giugno». «Sono certo - gli fa eco Mantovano - che non ci saranno ostacoli a che la mozione sia discussa e votata data l’imminenza della decisione del Parlamento europeo. Spero che sia condivisa da ampi settori del Senato a prescindere dall’appartenenza di partito o di schieramento».

L’allusione è all’area cattolica dell’Unione. A partire dal gruppo dei cattolici della Margherita che fa capo a Paola Binetti, fondatrice del comitato «Scienza e vita» e in prima linea per il no al referendum sulla procreazione medicalmente assistita. «Se Mussi - ragiona la senatrice Dl in un’ intervista - intende surrettiziamente far rientrare in Italia la sperimentazione sulle cellule staminali embrionali, allora io mi oppongo. Ma se invece ci sarà un documento in Parlamento con il quale si chiarisce che l’atto in Europa di Mussi non ha nulla a che vedere con la modifica della legge 40, allora non ho nulla da ridire». Secondo alcune indiscrezioni, la senatrice, insieme a un gruppo di esponenti della Margherita, avrebbe messo a punto una mozione sull’argomento. Un documento che per ora resta nel cassetto e, assicurano fonti della maggioranza, lì dovrebbe restare in vista di un’intesa più ampia nell’Ulivo. Infatti giovedì prossimo Mussi e il ministro della Salute Turco riferiranno alle commissioni congiunte Istruzione e Sanità di Palazzo Madama sul problema della ricerca sulle staminali.

Al di là del voto sulla mozione, che la Cdl comunque vorrebbe tenere subito, la bioetica continua a far fibrillare il centrosinistra, ma ancor più l’Ulivo. E la Margherita, o almeno una parte di essa, sembra intenzionata a tenere aperto questo capitolo. L’altro ieri all’Assemblea federale il presidente Dl Francesco Rutelli chiedeva ai Ds «più pluralismo». Ieri gli ha risposto implicitamente Maurizio Migliavacca della segreteria della Quercia, osservando che «non è il momento di piantare bandierine ma serve un confronto tra tutte le forze impegnate nella costruzione dell’Ulivo».

Il dualismo Ds-Dl sui temi eticamente sensibili (sullo sfondo della costruzione del partito democratico) è dunque aperto.
Tanto più che, dopo le critiche di ieri dei Dl alla proposta di moratoria dell’intergruppo bipartisan sulla bioetica del capogruppo dell’Ulivo al Senato, Anna Finocchiaro, oggi l’«Avvenire» boccia l’iniziativa della senatrice. «Cominciamo a provocare meno - scrive il quotidiano dei vescovi alla Finocchiaro - serve più rispetto per le diverse culture politiche, a cominciare da quella dei cattolici». Ovviamente il presidente del Consiglio, che a S.Martino in Campo proprio per questo ha proposto la commissione sulla bioetica, guarda non senza qualche preoccupazione al dibattito in corso tra Quercia e Margherita.