ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su Il Giornale di Vicenza
(Sezione:     Pag.    )
Sabato 14 Settembre 2002



L’EUROPA E L’IMMIGRAZIONE. Ministri di Giustizia e Interni dei Quindici al lavoro su due ipotesi. E oggi il nodo terrorismo

Rimpatri charter per i clandestini
Fondo comune per le spese. Niente espulsioni verso Paesi «a rischio»


 


Copenaghen. Un fondo europeo per finanziare rimpatri di clandestini attraverso voli charter gestiti a livello Ue, se necessario, anche con l'uso della forza. Su queste due ipotesi stanno lavorando i ministri della Giustizia e degli Interni dell'Unione riunitisi ieri a Copenaghen per discutere di immigrazione e, oggi, di lotta al terrorismo. Un orientamento, quello rilanciato con forza dalla Francia, che viene incontro ad un'esigenza molto sentita dall'Italia che, dal gennaio 2000, si è dovuta fare carico di quasi 200 mila rimpatri di immigrati sbarcati illegalemente sulle sue coste. Un onere senza pari in Europa che, ha sottolineato il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano a margine della riunione, «riteniamo vada equamente ripartito», dato che i confini della penisola non sono solo «confini nazionali, ma anche Schengen».

La riunione informale di ieri si è svolta alla vigilia di una visita che il ministro della Giustizia statunitense John Ashcroft renderà oggi ai colleghi europei per rilanciare politicamente i negoziati su di un accordo Ue-Usa sulla lotta al terrorismo. Le due sponde dell'Atlantico, concordi sul fatto che il terrore vada combattuto insieme con tutti i mezzi, sono divise dalla pena di morte che potrebbe colpire sospettati arrestati in Europa ed estradati negli Usa. Ieri però i Quindici, tra i quali il ministro della Giustizia Roberto Castelli, si sono occupati esclusivamente di immigrazione, la cui pressione sugli elettorati europei ha spinto i leader dell'Ue (nel giugno scorso al vertice di Siviglia) a incaricare i ministri di mettere a punto di una politica comune per immigrazione ed asilo.

Il nuovo titolare francese dell'Interno, Nicolas Sarkozy, ha assicurato che l'Ue non espellerà nessuno senza essere sicura che il Paese di origine sia «sicuro» e concordando le liste dei Paesi a rischio con l'Alto commissario delle Nazioni unite per i rifugiati, Ruud Lubbers, anch’egli ieri presente a Copenaghen. La proposta di un «fondo» e di charter europei per i rimpatri è stata appoggiata, oltre che da Francia e Italia, anche dalla Spagna, mentre il rappresentante britannico ha avvertito che sarà difficile mettere tutti d'accordo sulla questione dei soldi.

Quella rilanciata ieri «è da tempo una posizione italiana», ha ricordato il sottosegretario Mantovano, «una posizione che non è limitata a mezzi comuni di finanziamento» ma che chiede la creazione di «prassi» condivise da tutti per evitare, per esempio, che un clandestino espulso da un Paese rientri poi in un altro. Fra l'altro, i ministri hanno discusso di una definizione dello status di rifugiato meritevole di asilo più ampia, riferiscono fonti diplomatiche, di quella prevista dalla Convenzione di Ginevra del 1951 e criticata come «troppo vaga» ad esempio dalla delegazione tedesca. La discussione di ieri servirà al Commissario europeo alla Giustizia, Antonio Vitorino, per stilare entro il mese prossimo un «piano d'azione» su tutta la materia dell'immigrazione e dell'asilo.


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