ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su Il Giornale di Vicenza (Sezione: Pag. ) |
Giovedì 25 maggio 2006 |
A.D.F.
La Libia rassicura Amato sul blocco di nuovi arrivi
Roma. La Libia è pronta a continuare a collaborare con l’Italia per impedire che dalle sue coste possano partire delle persone che vogliono entrare illegalmente, come migranti clandestini, nel nostro Paese. È quanto è emerso ieri dall’incontro fra il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, e l’ambasciatore della Libia nella Santa Sede Abdulhafed Gaddur. All’incontro erano presenti il vice ministro, Marco Minniti, e il capo della polizia prefetto Gianni De Gennaro. Il colloquio è stato dedicato ai flussi migratori provenienti dalla Libia e nel corso di esso sono state esaminate tutte le problematiche connesse, e a tutte entrambi i paesi dedicheranno particolare attenzione. Il ministro Amato ha confermato la piena collaborazione al controllo dell’immigrazione clandestina, anche in considerazione dell’inizio della stagione estiva. Da parte libica è stato ribadito l’impegno e una forte volontà di cooperazione con il governo italiano che, anche in un recente passato, ha prodotto effettivi e visibili risultati. Proprio alla Libia si è riferito il sottosegretario all’Interno, Marcella Lucidi, che ha affermato che non ci saranno più espulsioni di cittadini immigrati verso quei paesi che non sono firmatari della convenzione di Ginevra e fra questi la Libia. Secondo il sottosegretario verranno riviste le procedure di espulsione dall’Italia, in particolare quelle che riguardano i clandestini detenuti che secondo Marcella Lucidi «non dovranno più passare dai Cpt prima di lasciare il Paese». «Perchè», è stata la risposta di Alfredo Mantovano, estensore della legge Bossi-Fini, «distruggere la collaborazione con la Libia e non restituirle i clandestini che partono dalle sue coste? Se non saranno rimandati in Libia, ce li terremo?». Unhcr accoglie invece in modo positivo le posizioni sulla politica per l’immigrazione espresse ieri a Lampedusa dal ministro Paolo Ferrero e dal sottosegretario Marcella Lucidi (si veda l’articolo a fianco). «È positivo che due esponenti del governo», afferma Laura Boldrini, portavoce dell’agenzia dell’Onu per i rifugiati, «si siano espressi per la tutela dei diritti umani e sul fatto che i Cpt hanno bisogno di trasparenza». «Per noi», proseguito, «questa trasparenza vuol dire dare accesso sia nei Cpt sia nei centri di identificazione ad enti che permettano la tutela dei diritti e quindi l’accesso alle richiesta di asilo». Sulla questione delle espulsioni, Boldrini parla di «segnale positivo» dal governo: è importante che «i richiedenti asilo non siano messi nella condizione di incappare nel ’refoulemnt’, ossia nel respingimento verso il paese di origine o verso un paese terzo che può trasferirli verso il paese di origine dal quale scappa».
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